Il naturale invecchiamento della pelle (cronoinvecchiamento) è un aspetto inevitabile della vita, ma esso viene accelerato da fattori esterni ambientali (raggi ultravioletti, fumo, alcol, inquinamento, ecc) che configurano il quadro dell’invecchiamento ambientale o fotoinvecchiamento (photoaging).
Gli aspetti clinici che ne derivano sono: assottigliamento, trasparenza e lassità della pelle, rughe, colorito disomogeneo, macchie pigmentarie (comprese lentiggini, cheratosi seborroiche), macchie vascolari (angiomi, teleangectasie, couperosi), irregolarità della superficie (cheratosi attiniche, fibromi, verruche).
La prima cura rimane però la prevenzione:
eliminare i raggi UV-A e UV-B, che danneggiano la pelle;
utilizzare prodotti anti-radicali liberi: vitamine A, C, E, Selenio e Melatonina.
Vi sono diverse tecniche che portano buoni risultati, più o meno duraturi, tra cui i più utilizzati sono:
la Tossina Botulinica, che rilassa i tessuti paralizzando temporaneamente il muscolo;
i Fillers, come il collagene, l’acido ialuronico, l’acido polilattico;
il Peeling, come l’acido glicolico e tricloroacetico;
l’Induzione Percutanea di Collagene con punture multiple sottocute (Needling o PCI-T), che stimolano la produzione di collagene.
LASER ABLATIVI
Il Laser Resurfacing rappresenta la forma più sofisticata e controllata di dermoabrasione, e permette di eliminare le rughe senza eseguire tagli.
I laser più duraturi utilizzati a questo scopo sono stati prima il LASER CO2 e poi il LASER ERBIO.
Il meccanismo è la vaporizzazione di un sottilissimo strato di epidermide, penetrando ad una profondità estremamente controllata e precisa.
Il resurfacing ablativo è considerato il gold-standard nella chirurgia laser per il trattamento delle rughe e dei danni dovuti al fotoinvecchiamento cutaneo. A causa però dei tempi di guarigione prolungati e dell’eritema persistente associati a questa metodica, non a tutte le persone può essere proposto questo tipo di trattamento. Negli ultimi anni l’interesse del mercato si è infatti sempre più orientato verso sistemi e metodiche poco invasive, principalmente per l’esigenza, per i pazienti, di non interrompere le attività lavorative e sociali per tempi lunghi. Questa situazione ha stimolato la ricerca di nuovi metodi e nuovi protocolli che combinino un’elevata efficacia con un ridotto tempo di recupero post-trattamento.
LASER NON ABLATIVI
Negli ultimi anni si è sentito molto il bisogno di sviluppare nuove tecnologie da utilizzare in campo estetico nel trattamento delle rughe, delle cicatrici post-acneiche e delle alterazioni pigmentarie, per migliorare la trama cutanea e per ottenere il rassodamento facciale. Oggi é possibile affrontare modernamente la cura dei segni dell’invecchiamento cutaneo con procedure minimamente invasive. Il fotoringiovanimento non ablativo è una soluzione vantaggiosa e non invasiva per migliorare l’aspetto della superficie della pelle migliorando contemporaneamente le alterazioni del colore e della trama cutanea, senza dover affrontare un periodo post-operatorio impegnativo, a tutto vantaggio della compatibilità con le proprie esigenze di relazione sociale e lavorative.
Sono numerose le sorgenti laser e di luce impiegate per il fotoringiovanimento non ablativo, con diverse lunghezze d’onda (da 500 a 1800 nm), in grado di raggiungere selettivamente un bersaglio preferenziale nell’ambito della struttura cutanea ed agire ad una ben determinata profondità nel tessuto.
Il fine è quello di ottenere una normalizzazione vascolare o pigmentaria, nonchè di stimolare la neocollagenasi, che permette la rigenerazione del tessuto sottocutaneo.
In questo ambito si colloca il laser a luce pulsata o IPL, con filtri intercambiabili ad emissioni diverse (es 500-1200nm, 520-1200nm, 550-1200nm, 600-1200nm, 650-1200nm) che può equipaggiare sorgenti laser frazionate (Er:Glass a 1540nm e Nd:YAP a 1340nm) o a emissione nell’infrarosso (IR 750-1800nm).
Con le lunghezze d’onda di 1540nm e a 1340nm si può trattare il derma a diverse profondità. Con il manipolo IR si ottiene un effetto contraente più ampio per le zone che presentano un maggior rilassamento cutaneo. Infine, con la luce pulsata si possono trattare le lesioni vascolari e le pigmentazioni superficiali.
L’avvento della Fototermolisi Frazionata, inizialmente introdotta per sistemi non ablativi, ha permesso di sviluppare anche il Resurfacing Frazionato Micro-Ablativo con laser a CO2.
Le tecniche a disposizione per ottenere risultati simili sono pertanto molteplici.
TECNICHE
PLASMA RADIOFREQUENZA: agisce denaturando le fibre collagene
IPL o a Luce Pulsata, di lunghezze d’onda multiple (da 500 a 1500 nm), non coerenti e non collimate. Questi laser sono ottimi per la rimozione esangue e senza ferite di lesioni vascolari (come gli angiomi) e pigmentate (nevi e macchie).
LASER FRAZIONATO (Erbio, CO2 o Nd:YAG), con lunghezze d’onda intorno ai 1300-1500 nm.
fonte originale tratto dalla dottoressa Letizia Mansutti
http://www.oculistainrete.it/index.php?option=com_content&view=article&id=30&Itemid=31